Donne che lavorano di più e guadagnano meno by Cinzia Meraviglia & Monica Santoro

Donne che lavorano di più e guadagnano meno by Cinzia Meraviglia & Monica Santoro

autore:Cinzia Meraviglia & Monica Santoro [Meraviglia, Cinzia & Santoro, Monica]
La lingua: ita
Format: epub
editore: VandA
pubblicato: 2023-06-14T22:00:00+00:00


Di fronte alla crisi: risorse uguali per donne e uomini?

Oltre a rivolgerci agli studi realizzati in questi ultimi anni per farci un’idea di come sono andate le cose durante la crisi sanitaria, possiamo esaminare i dati di due indagini svolte a livello europeo nel 2020 e nel 2022.

Nel corso del 2020 il Parlamento Europeo ha commissionato un’indagine, che è stata ripetuta per tre volte durante l’anno (aprile-maggio, giugno, settembre-ottobre), per sondare l’opinione pubblica nei 27 paesi dell’Unione sui vari aspetti della crisi sanitaria. Dai dati risulta che il 45 per cento delle donne intervistate, a settembre-ottobre 2020, ha dichiarato che la crisi aveva già intaccato il loro reddito, contro una quota del 41 per cento di uomini nella stessa situazione, sebbene la percentuale di donne e uomini che avevano perso del tutto il reddito fosse identica (27,5 per cento). Una quota un po’ più elevata di donne, rispetto agli uomini, ha dichiarato di avere difficoltà a pagare i conti e le bollette (16 per cento le donne, 13 per cento gli uomini), di aver dovuto usare i propri risparmi (24 per cento contro 21), di aver perso del tutto o in parte il lavoro (22 per cento contro 19). In quest’ultimo caso, le donne con figlie e figli hanno perso il lavoro un po’ più spesso delle donne senza figli (23 per cento contro 22),50 e assolutamente più spesso degli uomini con figli (23 per cento contro 19),51 confermando un risultato già ottenuto nel caso degli Stati Uniti.52

7. L’indagine dell’Europarlamento conteneva un’interessante domanda sui sentimenti provati da intervistate e intervistati durante il primo anno di crisi sanitaria: speranza, fiducia e sentirsi utili; paura, rabbia e frustrazione; incertezza e impotenza.53 I risultati mostrano che, sebbene i sentimenti prevalenti tra le donne quanto tra gli uomini fossero incertezza e impotenza, le donne avevano una probabilità assai più elevata degli uomini di essere nel gruppo di coloro che provavano questi sentimenti, mentre gli uomini avevano maggiori probabilità di appartenere al gruppo di coloro che si sentivano speranzosi, fiduciosi e utili agli altri (Figura 2.8). Entrambi i generi avevano la stessa probabilità di rientrare nel gruppo degli impauriti, frustrati e arrabbiati in egual misura.

8. Se consideriamo inoltre la presenza in famiglia di minori di 15 anni, la situazione è la seguente: l’avere figlie/i ha fatto sentire intervistate e intervistati meno incerti e impotenti (si veda il grafico della Figura 2.9), per quanto le donne lo fossero comunque più degli uomini, ma più arrabbiate/i, impaurite/i e frustrate/i, mentre non c’era praticamente differenza tra avere o non avere figlie/i per quanto riguarda i sentimenti di fiducia, speranza e sentirsi d’aiuto.

9. L’interpretazione dei risultati si chiarisce considerando un ulteriore dato proveniente da questa indagine. Lasciamo da parte per un attimo le differenze di genere e consideriamo invece le differenze di posizione sociale, ovvero quelle che si registrano tra chi si trova in cima alla scala sociale (per esempio, professioniste/i, manager, grandi imprenditori/imprenditrici) e chi si trova in fondo (addette/i alle pulizie, alla custodia di edifici, alla manutenzione delle strade ecc.



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